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Una storia d'amore (1942)

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Una storia d'amore (1942)



Regia/Director: Mario Camerini
Soggetto/Subject: opera
Sceneggiatura/Screenplay: Mario Camerini, Gaspare Cataldo, Giulio Morelli, Mario Pannunzio, Gino Visentini
Interpreti/Actors: Assia Noris (Anna Roberti), Piero Lulli (Gianni Castelli), Emma Baron (infermiera della clinica), Gualtiero De Angelis (poliziotto di notte), Dhia Cristiani (Clara), Osvaldo Genazzani (Sandro), Luigi Giovarella (professor Venturi), Augusto Marcacci (avvocato dell'accusa), Amina Pirani Maggi (padrona della "Pensione Gallini"), Carlo Micheluzzi (Bini, il padre ansioso), Antonio Battistella (Enrico Banducci, il testimone), Leo Micheluzzi, Egisto Olivieri (primo agente della questura), Olinto Cristina (presidente del tribunale), G. Rissone, Carlo Campanini (Agostino), Guido Notari (Federico, l'ingegnere), Emilio Cigoli (avvocato della difesa), Luisa Ventura (padrena della pasticceria), Celeste Calza Almieri, Giorgio Capecchi (aiuto chirurgo), Renata Drago, Vanna Polverosi (madre dei due gemelli), Pina Piovani (donna del sussidio), Ciro Berardi (fattorino dell'officina), Stefano Daffinà (secondo agente della questura)
Fotografia/Photography: Arturo Gallea
Musica/Music: Fernando Previtali
Suono/Sound: Giovanni Paris
Montaggio/Editing: Tusnelda Risso, Mario Camerini
Produzione/Production: Lux Film
Distribuzione/Distribution: Lux Film
censura: 31758 del 14-10-1942
Altri titoli: L'ombre du passé, Mein Leben für Dich
Trama: Fuggita da una bisca dove aveva fatto irruzione la polizia, la bella Anna Roberti, una ragazza dal passato poco chiaro, si imbatte per caso in Gianni, un giovane operaio. Questi, che è un onesto e semplice lavoratore, la ospita a casa sua; presto i due si innamorano e, quindi, si sposano. Messo al corrente del suo passato dalla stessa Anna, l'uomo, che la adora, la perdona. Ma, dopo poco tempo, la felicità dei due coniugi ha fine: il figlio del direttore dell'officina dove lavora Gianni, che è un vecchio conoscente della donna, la ricatta, minacciando di rivelare al marito che lei ha passato un anno in carcere per complicità in un furto; inoltre, il ricattatore fa licenziare Gianni, poi lo fa riassumere e, quindi, tenta di baciare Anna. Questa, disperata, uccide l'uomo con un colpo di pistola e al processo, pur se dichiarata estranea al furto, viene condannata a dieci anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Incinta, la donna passa al reparto maternità, ma, dando alla luce una bambina, muore, proprio mentre stava per essere trasportata in una clinica. All'inizio Gianni respinge la figlia, ma cambia atteggiamento quando un'infermiera gli riferisce che la moglie, morente, le aveva detto di riferirgli che la bambina era un suo dono per lui. Gianni piange, mentre sulla neonata nella culla appare in sovrimpressione il volto di Anna. Prendendo in braccio la figlia, l'operaio continua a invocare il nome della moglie morta.

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